La successione vulcanica che si segnala nell’area di Orvieto si iscrive nella più ampia Provincia Magmatica Romana.
Tale area rinviene il proprio epicentro nei pressi della caldera che attualmente ospita il lago di Bolsena e può vantare siti eruttivi attivi fra 490.000 e 320.000 anni fa.
Questo contesto è la fucina in cui hanno trovato origine i materiali che compongono le cavità in cui ci troviamo.
Si tratta di un sistema cavernoso complesso, articolato su tre livelli connessi tra loro ad una quota che oscilla dai 292.65 m ai 305.36 m s.l.m.
Queste cavità artificiali compongono un sistema di vere e proprie stanze con pareti verticali, alla cui base vediamo chiaramente esposta la parte terminale della successione vulcanica della c.d. Ignimbrite di Orvieto.
Questo materiale caratteristico rappresenta il fondamento su cui poggia la successione sedimentaria silicoclastica, composta prevalentemente da materiale vulcanico rielaborato e messo a dimora dai processi fluviali.
La notevole ricchezza di strutture sedimentarie che caratterizza la tipologia dell’affioramento consente una perfetta visione tridimensionale, permettendo di distinguere anche nitide variazioni litologico – tessiturali, geometrie deposizionali e variazioni di facies.

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