CARTELLO N 3 "CUNICOLO ETRUSCO"
N 3 CUNICOLO ETRUSCO
CUNICOLO ETRUSCO
Nella recente classificazione dei cunicoli orvietani, questo a volta ogivale è riconducibile al tipo 1A.
I cunicoli venivano adottati dalla civiltà etrusca per consentire il passaggio dei liquidi da sistemi di regimentazione spesso complessi. Nel XIX sec. l’ingegnere orvietano A. Cozza (celebre per essere stato l’ideatore della Funicolare di Orvieto, l’ideatore della Carta Archeologica d’Italia e uno degli autori del Museo di Villa Giulia a Roma), riporta sulla Carta Archeologica d’Italia, alcuni schemi descrittivi dei sistemi di canalizzazione delle acque esplorati a Orvieto. Egli attesta l’esistenza di un primo metodo di distribuzione che consiste nello scavo di un cunicolo principale da cui si diramano altrettanti cunicoli secondari con la pendenza confluente verso il principale, e una serie di pozzi a servizio delle abitazioni che si irradiano dai cunicoli secondari. A tale schema ne segue un altro che prevede un pozzo principale di notevoli dimensioni su cui confluiscono le acque dai sistemi di raccolta a cielo aperto, per poi queste essere distribuite da una serie di cunicoli radiali comunicanti con altrettante abitazioni. Nel Labirinto di Adriano è possibile ammirare il primo sistema, uno dei migliori conservati in città. Nei secoli avvenire i cunicoli hanno assunto forme e impieghi diverse potendo noi oggi distinguere quelli etruschi da quelli di età medievale la cui funzione invece era quella di rifornire d’acqua proveniente dall’acquedotto, le principali fontane adibite sul pianoro nei quartieri più popolosi.
Riferimenti bibliografici:
Bizzarri C., Cunicoli di drenaggio ad Orvieto, in Bergamini M. (a cura di), Gli Etruschi Maestri di Idraulica, Le opere di regolazione per la difesa del suolo, - Electa 1991, pp. 163 – 167.
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