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N 1 LA SCOPERTA

Adriano Di Mario apre la sua pasticceria a Orvieto in via della Pace nel 1962.
Il notevole successo raggiunto negli anni avvenire ha necessitato, sul finire degli anni 80’ del XX sec. per ovvie ragioni di spazio, di alcuni importanti lavori di ristrutturazione ed ampliamento. Delle oltre mille cavità sotterranee che la città di Orvieto conserva nel suo ventre, questa, banalmente definita: n. 258 e che fin da allora veniva utilizzata come semplice cantina, celava in realtà sotto la “moderna” pavimentazione un vero mondo sotterraneo. La straordinaria sensibilità di una famiglia di mastri pasticceri che spinti dall’estro artistico del proprio mestiere non ha mai rifiutato che l’arte fosse racchiusa esclusivamente nel presente delle proprie mani ma che potesse anche rivelarsi nel passato nascosto sotto i propri piedi, portò a valorizzarlo e renderlo fruibile a un pubblico colto ed appassionato.
Da qui nasce il Labirinto di Adriano, un dedalo di cunicoli e cisterne di epoca etrusca, cavità medioevali e rinascimentali e ambienti dagli aspetti geologici unici in città.
E’ così iniziato e ancor’oggi prosegue da venti anni un complesso lavoro di valorizzazione che intende trasmettere arte e storia conditi da dolci tentazioni di alta pasticceria.

Riferimenti bibliografici:

Classificazione delle cavità sotterranee, Legge Speciale Parlamentare n. 227, 1984 e n. 545 del 29 dicembre 1987: “ Definitivo consolidamento della Rupe di Orvieto e del colle di Todi”,

Cavallo B. (a cura di) , Orvieto Ipogea, ovvero della proprietà del sottosuolo, studi giuridici per il consolidamento delle cavità, Regione Umbria, Assessorato dell’Area Ambientale e Infrastrutture, 1995, Perugia.

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