Il Negroni è nato a Firenze nel 1919, dove è stato ideato dal conte Camillo a cui deve il nome. un cocktail storico, nato a firenze nel 1919.
Il nobile cosmopolita di origine fiorentina aveva vissuto a Londra, nel Wyoming e a New York e conosceva bene la miscelazione tipica dei paesi anglosassoni.
Fu il conte, tornato a Firenze, ad avere la felice intuizione di proporre un cocktail: nasceva così il Negroni a base di Gin, Campari e Vermouth rosso.
Un drink conosciuto universalmente e sinonimo di Italia.

“Uno sbagliato” al Bar Basso di Roma vuol dire solo questo: un Negroni Sbagliato, cioè meno alcolico, creato agli inizi degli anni ‘70 da una fortunata intuizione di Mirko Stocchetto, allora barman e owner del locale, che invece del gin quella volta ci mise lo spumante.

Bitter Campari Vermouth rosso e liquore wild berries con aceto balsamico

Il cocktail old fashioned appare per la prima volta sui libri di cocktail nel 1880. Nasce in un club del Kentucky, dove un noto produttore di bourbon, il colonnello James E. Pepper lo gustò per la prima volta. Il colonnello fece conoscere in altri prestigiosi club ed hotel il cocktail, con l’intento di vendere più casse del suo Whiskey. Fu un cocktail molto in voga fino agli anni 60.

Il Manhattan, un grande classico che pur avendo attraversato secoli si mantiene intatto e sempre attuale.
Immergiamoci in un revival dei tempi del proibizionismo americano degli anni ’20, alla volta dei sapori della storia, delle sue origini, e dei suoi ingredienti.
Tra la storia dei cocktail quella del Manhattan è una delle più enigmatiche e antiche, il simbolo dell’orgoglio americano, sulla cui nascita ci sono dubbi ed enigmi.
Sono infatti molteplici le leggende in merito alla paternità di questo cocktail, una di queste, tra le più accreditate racconta che nacque per merito di un barman: Iain Marshall che lo avrebbe proposto ad un ricevimento organizzato da Jennie Jerome, ovvero Lady Randolph Churchill, madre di Winston Churchill, nel 1874 al Manhattan club di New York.
Si pensa anche che sia stata la stessa Jennie Jerome ad inventarlo per stupire gli ospiti.

Il Daiquiri è un cocktail di origini caraibiche a base di rum, succo di lime e zucchero di canna.
Può essere arricchito con sciroppi di frutta.
La sua origine è legata a tre diverse storie.
Sembra che nacque nel 1989 nei pressi di Santiago di Cuba.
Durante la guerra tra gli Stati Uniti d’America e la Spagna per l’indipendenza cubana in un piccolo villaggio chiamato Daiquiri, oggi conosciuto come Playa Daiquiri, un giorno sbarcò un giovane marine americano superstite all’affondamento della sua nave Maine nel porto de L’Avana.
Per dissetarsi entrò in una baracca che offriva solo la mescita, ma si rifiutò di bere rum liscio e così chiese al barman di farselo allungare con del succo di limone e poi ci aggiunse dello zucchero.
Esiste però un’altra storia che narra l’invenzione di questo cocktail dall’anima cubana: nel 1905 l’ingegner minerario Giacomo Pagliuchi di origine italiana fece visita al collega americano Cox, che lavorava presso una miniera di ferro della baia di Daiquiri nei pressi di Cuba.
Dopo il lavoro, Cox lo invitò a bere qualcosa a casa sua, ma aveva a disposizione solo rum, lime e dello zucchero. Dal mix di questi tre ingredienti e dopo averne assaporato il gusto, decisero di chiamarlo “Daiquiri”, in onore della spiaggia omonima dove si trovavano.
A legittimare questa versione il premio Nobel per la letteratura Ernest Hemingway, dal 1932 frequentatore abituale del locale, che disse “My mojito at La Bodeguita, my daiquiri at El Floridita”

Il Whiskey Sour fece la sua comparsa nell’Ottocento ed ebbe da subito un notevole successo per il suo gusto rinfrescante e la sua bassa gradazione alcolica.
Tra i suoi punti di forza ci sono la semplicità dovuta ai suoi pochi ingredienti.
Alla base del Whiskey Sour c’è il whiskey, più nello specifico il bourbon, che gli dona un gusto leggermente affumicato che viene poi esaltato e al contempo ben bilanciato dalla presenza del succo di limone. Il Whiskey Sour ha un gusto avvolgente, che si esprime al massimo se viene servito in un bicchiere old fashioned con abbondante ghiaccio.

Il Margarita viene nominato dai messicani “Bebida Nacional” poiché contiene il distillato tequila, proprio del Messico.
Il Margarita è un drink che si può bere a più a ore del giorno e della notte, sta bene anche affiancato ad un aperitivo piccante dove le sensazioni sono molto forti.
Si ha l’abitudine di applicare per mezzo bordo del bicchiere una crusta di sale, rendendo libera la scelta a chi lo beve di assaggiare il drink con o senza il sale, bagnandosi o meno le labbra sul bordo.

Il Sazerac, nato nella New Orleans di fine '800 è il più antico dei Cocktail, sicuramente tra i più ricchi di storia e fascino ed è composto da assenzio, bitter e whisky (o cognac).
Non resterete certamente delusi!

Ovviamente, sentendo il nome “Mosca”, saremmo portati a pensare che la Russia qualcosa abbia a che fare con la creazione di questo cocktail. Invece no. O meglio: invece molto poco.

Sì, perché questo mix perfetto di vodka e Ginger Beer è nato a New York, nel 1941, in un bar chiamato Chatham. È in questo locale, infatti, che due imprenditori, sulla brutta china della disperazione, si incontrano e unirono due tristezze per creare qualcosa di unico: da una parte del bancone John G. Martin, importatore negli Stati Uniti della celebre vodka Smirnoff, che ancora non aveva entusiasmato le platee, forse proprio a causa delle ascendenze sovietiche; all'altro capo del bancone, ecco comparire Jack Morgan, proprietario del locale più alla moda di Hollywood, la Cock'n'Bull Tavern, tra le pareti della quale cercava ormai da tempo, e senza successo, di lanciare la sua Ginger Beer.

Ed ecco l'idea geniale: perché non unire i due prodotti? Basterebbe aggiungervi qualcosa che ne esalti ancor di più la freschezza...”Ehi, Jack, che ne pensi del lime?”. Et voilà.
Eppure, manca un tocco, magari un tocco femminile: mettiamo nell'equazione anche un'imprenditrice che non riusciva a liberarsi di ampie scorte di tazze di rame e il gioco è fatto! Abbiamo anche le tazze Moscow Mule.

Una variante piuttosto semplice da indovinare, soprattutto se vi sveliamo l'altro nome col quale viene chiamato questo cocktail delizioso: “Gin Gin Mule”. Facilissimo, vero?
Abbiamo Gin, succo fresco di lime, ginger beer a riempire il bicchiere e qualche fetta di lime per guarnirlo a dovere. Et voilà: “I'm an Englishman in your Mule”, potremmo dire.
Ovviamente, così come per la vodka nell'originale, la scelta del gin sta tutta a voi: preferite qualcosa di più morbido o un gin piuttosto secco?

Il Mexican Mule è una lieve variazione di un cocktail creato nel 2008 da Jim Meehan.
Non è un semplice cocktail, è una esplorazione tra sapori che siano culla di freschezza e profumo:, zenzero, lime profumati e tequila. Crediamo sia un cocktail perfetto per ricordarsi le fresche serate d'estate.

Eccoci al tocco di classe: siamo giunti al Mulo giamaicano.
Bob Marley ci strizza l'occhio mentre ci ruba di mano la bottiglia di vodka Smirnoff e ci porge un rum caldo e speziato, per restituirci tutti i colori della sua isola magica. Ecco come creare il perfetto Jamaican Mule, in modo semplice, ma molto efficace.
Una delle varianti più interessanti, forse, perché il sapore lime si fonde perfettamente con gli altri ingredienti del nostro drink.

Cambiamo decisamente accento spostandoci nel continente americano e gettiamoci tra le generose braccia del Kentucky, che con la sua antica tradizione di bourbon saprà certamente come sorprendere il nostro gusto sulla strada dell'aperitivo: come potrete bene immaginare, è proprio questo liquore americano a farla da padrona in questa variazione sul tema Moscow Mule. La vodka cede il passo volentieri agli amici del Kentucky, che non si intendono certo solo di pollo fritto, ma sapranno regalarci un'esperienza unica anche in fatto di drink.

Da sempre nel mondo della miscelazione Mojito fa rima con estate: non esiste spiaggia priva del cocktail d’origine sudamericana, che da anni, anzi secoli, delizia generazioni di bevitori.
Menta, Lime, Rum e zucchero di canna sono ormai diventati gli ingredienti ideali per dar vita ad una perfetta stagione estiva.

Ammettiamolo, non potevamo non avere una variante dedicata al Belpaese.
E infatti, eccola qui, puntuale come un orologio...beh, svizzero: con cosa sostituiremo la vodka, se volessimo dare un accento mediterraneo al nostro drink?
Pensiamo a come inserire una variante che possa spremere nel nostro bicchiere un mix di caldissima estate italiana: cocomeri, serate al mare e sapore di casa.
La risposta ce l'abbiamo sulla punta della lingua, ed è: un amaro!
Quale? A questo punto, tocca a voi: per parte nostra, potremmo consigliarvi un Montenegro.
Provare per credere.

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