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LE CARILLON DE ROUGET POMEROL

Annata di contrasti
Grazie alla qualità dei nostri terroir sul "Plateau de Pomerol" abbiamo prodotto Merlot assolutamente sorprendente, aromatico, complesso e ricco di tannini. Il raccolto è stato tra i più bassi che abbiamo visto nell'ultimo decennio. Con soli trentadue ettolitri per ettaro (tredici ettolitri per acro), il Rouget 2012 sarà raro ma prezioso.
Tuttavia, questa annata è stata piena di sfide. Il ciclo vegetativo della vite è iniziato durante un periodo complicato in cui il tempo ha alternato notevolmente al rialzo o al ribasso, da piogge a temperature eccessivamente calde. Era quindi necessario combattere malattie come l'oidio e la peronospora nelle loro prime fasi all'inizio della stagione. L'estate calda e secca che ne è seguita, ha concentrato e accelerato la maturazione alcolica e rallentato la maturazione fenolica. Settembre ha giocato ancora una volta un ruolo determinante. Le piogge leggere all'inizio di settembre seguite da un clima eccellente fino al 10 ottobre hanno lasciato il posto a bucce d'uva serrate e un perfetto equilibrio acidità / maturità, e di conseguenza abbiamo raccolto bacche deliziose e sane.
Con 14 gradi alcolici, l'annata 2012 è al top di quello che normalmente produciamo. Ma con tannini setosi e una buona acidità che rendono il vino fresco e digeribile, questa annata è senza dubbio di grande armonia. Continuiamo a ridurre la quota di rovere nuovo prelevando solo barrique leggermente tostate per poter esprimere appieno il frutto delle nostre uve.

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CHATEAU MARQUIS DE TERME

La zona ricompresa intorno alla città di Bordeux è una delle più importanti di tutta la Francia per ciò che riguarda la produzione di vino. Qui è infatti possibile trovare realtà di altissimo livello, dove storia, passione e tradizione si intrecciano in un tutt’uno, dando vita a etichette uniche. L’albero genealogico dello Château Marquis de Terme ha radici molto antiche, e ci consente di volgere lo sguardo nel passato sino al 1661: all’epoca il proprietario, Bernard de Favorelles, decise di vendere a Pierre des Mesures de Rauzan, che, conscio delle enormi dimensioni dello Château, lo smembrò in altre tre diverse tenute, divenute poi col tempo molto rinomate: Rauzan-Segla, Rauzan-Gassies e Chateau Desmirail. La proprietà venne poi passata a Elizabeth de Ledoulx d’Emplet e a suo marito François de Peguilhan de Larboust, Marquis de Termes da cui l’azienda prese il nome attuale. Venendo a tempi più recenti, la cantina fu acquistata nel 1935 dalla famiglia Seneclauze, che, ancora oggi, con Jean, Pierre-Louis e Philippe, è saldamente alle redini della struttura che ha sede nel piccolo paesino di Margaux. Nei 40 ettari destinati alla coltivazione della vite, si trovano le uve protagoniste di questi territori: cabernet sauvignon, merlot, cabernet franc e petit verdot, allevate su un sottosuolo che si caratterizza per una composizione mista di ghiaia, sabbia e calcare. Le operazioni in vigna e in cantina vengono osservate dall’occhio vigile di Ludovic David, general manager che dal 2009 lavora per lo Château Marquis de Terme. Ogni anno si producono circa 130.000 bottiglie, suddivise fra il Grand Cru Classè – che recita indubbiamente la parte del leone – e le altre quattro etichette, “M de Marquis de Terme”, “Fleur”, “The 9” e “The Couronne”. Una produzione di nicchia che dà alla luce vini di personalità, per un’azienda che, grazie all’immensa voglia di fare della famiglia Seneclauze, guarda al futuro con grande ottimismo.

2 risultati : Margaux, Grand Cru Classé. Superficie del vigneto: 39,5 ettari. Terroir: Ghiaia tipica di Margaux, composta da quarzo e quarzite, dove il Cabernet Sauvignon dà il meglio di sé. Vitigno: 60% Cabernet Sauvignon - 33% Merlot - 7% Petit Verdot. Età media delle viti: 35 anni. Controllo ragionato e rispetto degli equilibri ecologici. Vendemmia: Raccolta manuale. Affinamento: Da 16 a 18 mesi in barriques di rovere francese di cui il 50% nuove. Uvaggio: 58% Cabernet Sauvignon, 35% Merlot, 7% Petit Verdot

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MARQUIS DE TERME MARGAUX


SUCCO DI MARGAUX
Figlio dei territori ciottolosi del Graves, all'interno della celebre appellazione Margaux, questo vino è un sapiente blend di Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot, prodotto all'interno della proprietà di Château Marquis de Terme, nel rispetto del terroir e dell'equilibrio ecologico dell'ambiente. Margaux, Grand Cru Classée dal 1855, rappresenta un mito per tutti gli amanti dell'enologia francese, perchè in grado di donare vini che possiedono finezza ed eleganza irraggiungibili altrove: la grande classe dei vini di Bordeaux.

Colore rosso rubino intenso con riflessi aranciati, ha naso caratteristico di piccoli frutti di bosco croccanti, tra cui cassis e mirtillo, insieme a note leggermente affumicate di incenso e toni speziati che ricordano il pepe nero e i chiodi di garofano. La bocca incredibilmente espressiva, sposa in un perfetto connubio la freschezza del frutto e il boisè del legno, in un modo armonioso anche grazie al tannino magistrale. Uno stile accessibile e ben costruito che si conferma sulla lunga distanza del finale, di spezie dolci.

Ottimo con stufato di manzo, cinghiale in umido, polenta al sugo di capriolo e con formaggi stagionati.

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HAUT GROS CAILLOU

a storia dello Château Haut Gros Caillou, situato nel piccolo villaggio di Saint-Sulpice-de-Faleyrens, è indissolubilmente legata a quella di una famiglia, i Dourthe. Nel 1840 Pierre Dourthe, proprietario di una struttura alberghiera a Lit-et-Mixe, a sud di Bordeaux, decise di iniziare l’attività di mercante di vini, portata poi avanti dal figlio Jean. In seguito, nel 1929, Roger e André Dourthe, due fratelli esponenti della quarta generazione famigliare, comprarono lo Château Maucaillou, iniziando a porre le basi per quella che, nel corso dei decenni, si sarebbe venuta a configurare come una vera e propria espansione, a tratti quasi inarrestabile. Aumentando sempre di più il proprio sviluppo commerciale infatti, la Dourthe acquistò ben presto altre proprietà, come l’importante Château Belgrave, diventando nel 1987 la società più importante di tutta Bordeaux. Più recentemente, nel 2007 la Dourthe entra nel gruppo Thiénot Bordeaux-Champagnes, acquisendo così il controllo di tre ulteriori proprietà nel terroir bordolese, sino ad allora appartenute alla famiglia Thiénot: si tratta degli Château di Rahoul, Ricaud e Haut Gros Caillau. In particolare quest’ultimo si sviluppa su una superficie di circa 7 ettari vitati, in alcune delle parcelle più rinomate di tutta la AOC di Saint-Émilion, zona tra le più pregiate di tutta la Francia. Nei vigneti si coltivano due vitigni a bacca rossa, merlot e cabernet franc, ponendo molta attenzione alla loro crescita e maturazione ottimale, poiché è proprio a partire dalla vigna e dai lavori che qui si svolgono che si gettano le basi per rispettare gli alti standard aziendali, ricercati di vendemmia in vendemmia. Ogni anno si producono due vini, entrambi rossi, il Saint-Émilion Grand Cru e il “Cassagne”: etichette uniche, che, ad ogni sorso, raccontano la storia delle proprie radici, e che sono capaci di esprimere se stesse anche a numerosi anni di distanza, rappresentando quindi un ottimo e sicuro investimento per il futuro.

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CHATEAU LE GAY POMEROL

Chateau Le Gay ha una lunga storia nella denominazione Pomerol che risale almeno al 1845. All'epoca, nei loro anni di formazione, la tenuta era conosciuta come Domaine du Gay.La struttura prende il nome dalla sua posizione in quanto il lieu-dit si chiama Le Gay. Nel 1872, i proprietari vendettero una parte del vigneto alla famiglia Greloud che contribuì a dare vita a Chateau Lafleur .Il vigneto di 10,5 ettari di Chateau Le Gay è piantato al 90% Merlot e 10% Cabernet Franc . Il vigneto ha un terroir di argilla e ghiaia sull'altopiano di Pomerol. Tuttavia, tutte le loro vigne non sono sull'altopiano. Mentre il loro miglior terroir si trova vicino a La Fleur Petrus e vicino al loro castello, hanno anche vigneti non molto lontani da Chateau Rouget .

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TENUTA VOSNE ROMANEE

Vosne-Romanée è una denominazione della Côte de Nuits che si estende su più di 150 ettari, suddivisi tra i comuni di Flagey-Échezeaux e Vosne-Romanée. Sull'insieme dei terroir di Vosne-Romanée, nella regione viticola della BorgognaQuando si parla di Romanée Conti ci si addentra nel gotha del vino mondiale. Ci troviamo nel cuore pulsante di quella Borgogna che tanto fa sognare gli intenditori dei grandi rossi, per raccontare la storia di una cantina dai tratti più che mitici. Tutto ebbe inizio nel lontano 1451, quando i monaci del convento di St. Vivant decisero di cedere alla famiglia Croonembourg un piccolo pezzo di vigna, corrispondente all’odierno Cros de Clou, uno dei crus più preziosi dell’attuale patrimonio della cantina! Diverse proprietà si alternarono poi alla guida della cantina nei secoli successivi, giungendo al 1760 con i Principi di Conti, che, rilevando la proprietà, decisero di cambiarne il nome in La Romanée. Dal diciottesimo secolo, dapprima sotto i Duvault Blochet e poi sotto i suoi successori, i Leroy/Roch e i de Villaine, le acquisizioni di vigne si sono moltiplicate, andando a integrare nel patrimonio aziendale tutti i grand crus più importanti, alcuni dei quali – nello specifico “La Romanée Conti” e la “Tache” – in assoluto “monopole”.
Oggi i filari si estendono per ben 25 ettari di terreno. In vigna, dal 2008, si procede solamente con metodi biodinamici, con rese per ettaro bassissime, che non superano mai i 18 ettolitri. I vini vengono prodotti sotto lo sguardo severo e attento dell’enologo Bernard Noblet, figlio d’arte di André, enologo anche lui a Romanée Conti.
Oggi la sede di DRC – questo è l’acronimo utilizzato da tutti gli amanti di Romanée Conti – si trova poco distante dalla chiesa del comune di Vosne-Romanée: colpisce l’understatement dello stabile, segnalato solo con un piccolo cartello. Sono infatti i vini a parlare, raccontando un’eleganza innata, frutto di secoli in cui tradizione e innovazione si uniscono, per regalare sorsi indimenticabili. La Tâche, Corton, Échézeaux, e Richebourg sono solo alcuni dei Grand Cru che, a ogni vendemmia, colpiscono il cuore di appassionati e critici di tutto il mondo.

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VOSNE ROMANEE

Fondata a Beaune nel 1880, la casa Joseph Drouhin è ora gestita dai quattro figli di Robert Drouhin. Presente in tutta la Borgogna, ma anche negli Stati Uniti in Oregon, la sua fama è mondiale. Possiede anche un dominio proprio, che comprende un vigneto di 72 ettari.

CARATTERISTICHE DETTAGLIATE
Quantità: 1 bottiglia
Livello: 1 nel collo
Etichetta: 1 bell'aspetto
Origine: produttore
IVA recuperabile: sì
Custodia in legno originale / Custodia originale: no
Sigillo doganale francese: no
Gradazione alcolica: 13,50 %
Paese/regione: Borgogna
Denominazione/Vino: Vosne-Romanée
Produttore/proprietario: Joseph Drouhin
Annata: 2018
Colore: rosso
Temperatura di servizio: 0°
Viticoltura: convenzionale
Vitigno: pinot nero

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BOURGOGNE PIMOT NOIR

Un vero e proprio "Grand Vin de Bourgogne" che verrà apprezzato dagli intenditori per la diversità e la finezza dei suoi aromi!
Questa cuvée firmata Joseph Drouhin è un vino imperdibile di una denominazione straordinaria ma, allo stesso tempo, poco conosciuta. Situato tra Chambolle-Musigny e Gevrey-Chambertin, nel cuore della Côte de Nuits, il territorio di Morey-Saint-Denis offre vini particolarmente fini e delicati, soprattutto ricchi di aromi e tannini setosi e tesi. Questo millesimo si preannuncia leggendario!

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VOSNE ROMANEE PREMIER CRU

Joseph Drouhin Vosne-Romanée 1er Cru 2016 è un vino che offre una grande complessità aromatica. Evoca viola, ciliegia, fragola, note di caffè, cioccolato e persino tartufo. Al palato è delicato, con aromi raffinati sostenuti da tannini setosi. Il suo retrogusto è elegante e persistente.
Vino rosso Affinato in legno Biodinamico e Biologico. 16 mesi in botti di rovere francese.
Alcool: 13,50%

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PALMER CHATEAU

Il Château Palmer, famoso per la sua regolarità e per il carattere voluttuoso e confortevole dei suoi aromi e della sua consistenza, è una delle proprietà più belle del Médoc. Con uno stile unico, profondo, pieno, ricco e molto "merloté" che ne decreta il successo, i vini Palmer sono soprattutto vini leggendari, assolutamente irreprensibili. Un'annata storica per l'eccezionale aridità! Non si vede in Francia dal 1976. Ciò ha determinato una resa molto scarsa e soprattutto un'elevata concentrazione di uve con un succo ricco di aromi. Naturalmente, un grande vino! Il superbo colore granata è una sorta di preliminare al naso che mescola aromi di frutti rossi, pane tostato e spezie. Al palato si distingue per l'eccezionale morbidezza strutturata da tannini setosi. Un vino straordinarioassolutamente da assaggiare una volta nella vita!

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