Una straordinaria mortadella realizzata con un blend di carne cinghiale selvatico e la cinta rossa dell'Umbria.
Un salume cotto che lascerà estasiato il vostro palato.

Dalla nobile arte norcina della famiglia Volpetti, nasce questa straordinaria mortadella con carne di toro(razza angus).
Un prodotto artigianale ottenuto secondo la tradizione classica arricchito
con le insolite e profumate note di fichi e noci, per un gusto
davvero accattivante.

Questa pregiata mortadella è un salume magro e leggero che unisce il gusto unico della carne del Gallo Nero toscano alla dolcezza delle migliori mandorle. Dal sapore delicato e dalla morbidezza inconfondibile, si sposa alla perfezione con i grani di pepe nero, che esaltano il suo profumo e gli conferiscono un carattere deciso. Realizzata con ingredienti di alta qualità e seguendo le antiche tradizioni italiche, è un salume speciale, perfetto per chi vuole mantenersi in forma senza rinunciare ad un gusto unico e irresistibile.

Viene ottenuta dalla lavorazione di tagli magri del bufala giovenca (di età superiore a 1 anno ed inferiore ai 24 mesi) con l'aggiunta di lardello di maiale brado,
ne risulta una mortadella gustosa, dal sapore particolare, molto più magra poiché contiene una percentuale inferiore di grassi rispetto alle altre mortadelle.

La storia della mortadella di suino, è molto antica, ma non tutti sanno che dai primi anni del 1700 veniva preparata anche con la carne del cocciuto equino.
La mortadella di asino nasce 1706 quando Jean-Baptiste Labat, un missionario dominicano francese, studioso di etnografia, passò per Bologna prima di tornare in Francia, in quanto attirato proprio dalla famosa mortadella.
Volle allora sapere quali fossero i metodi e gli ingredienti utilizzati nella preparazione della mortadella, ma si rese presto conto che non era un’operazione semplice. I cittadini bolognesi erano così gelosi del proprio prodotto gastronomico che, pur di difenderne la tipicità, raccontarono a Padre Labat la fandonia che la mortadella venisse fatta con la carne di asini. Si trattava ovviamente di una burla, ma tale informazione si diffuse presto nell’area centro italica tanto che i norcini e i contadini preparavano anche salumi con gli asini chiamati puù rusticamente somari.
Dove prendevano i somari? Semplice era il mezzo di locomozione a soma o a tiro (pe ril carreo) dei norcini e del contado. Quando ormai il/la somaro/a aveva esaurito la sua vita lavorativa veniva impiegato per il nutrimento sia come carne cotto in salume o brasata. La qualità della carna è eccellente!

Insaccato cotto prodotto con spalla, pancetta e guanciale di suini umbri. Un altro ingrediente fondamentale è il lardello della parte dorsale tagliato a cubetti che né caratterizza l'aspetto. Emana un profumo particolare ed aromatico e il suo gusto è tipico e delicato.

Lasciaci una Recensione

Ti stai trovando bene?