Gli Intramontabili
Americano
€ 8.00

Americano
30 ml Bitter Campari
30 ml Vermouth rosso del Professore
Splash di Soda
Guarnito con una fetta d'Arancia ed un zest di limone
L’Americano è un cocktail storico, il quale secondo una ipotesi fu elaborato e diffuso nel mitico Bar Camparino di Milano negli anni 30. Tale tesi viene però in contrasto con la storia di un altro cocktail leggendario, il Negroni. Si narra infatti che il conte Negroni, facendo nascere il mito del drink che porta il suo nome, chiedesse al fidato Fosco Scarselli un Americano con la variazione del Gin già nel 1919.
Probabilmente l’Americano fu il nome con il quale venne chiamato nei primi decenni del ‘900 il Milano-Torino. Il drink Milano-Torino venne invece elaborato intorno al 1860 presso il Gaspare Campari’s Bar nel dal creatore del celebre Bitter. Questo perché il Milano-Torino era molto amato dai turisti americani che arrivavano in Italia.
Altre ipotesi, forse meno affidabili, raccontano di come il cocktail fosse un omaggio al pugile Primo Carnera, detto “l’americano”, oppure di come Americano fosse la storpiatura del termine “amaro” e cioè la traduzione di “bitter”.
L’Americano gode dell’onore di essere stato il primo cocktail richiesto da James Bond nel primo libro di Ian Fleming sulla spia britannica, Casino Royale
Aviation
€ 9.00

Aviation
45 ml Gin Martin Miller’s
15 ml Maraschino Luxardo
Succo di limone
1 bar spoon di Creme de Violette
Il drink è stato concepito in onore dell’aviazione americana al tempo della prima guerra mondiale. Il creatore fu Hugo Ensslin, barman dell’ Hotel Wallick di New York, nei primi anni dello scorso secolo.
Una seconda ipotesi concede la paternità ad un anonimo barman del circolo ufficiali dell’aviazione di un campo volo dietro la prima linea durante la grande guerra. Pare che il cocktail venisse consumato dai piloti soprattutto al ritorno dai voli, come rituale commemorativo.
In numerose ricette il cocktail presenta la Creme de Violette che dona al cocktail il caratteristico colore violaceo. Spesso viene servito con la classica ciliegia maraschino come guarnizione, nonostante non sia prevista dalla Iba.
Between the Sheets
€ 9.00

Between the Sheets
30ml White Rum Diplomatico Planas
30ml Cognac Martell VS
30ml Triple Sec
Succo di limone
L’origine del drink è piuttosto incerta, ed il nome significa “tra le lenzuola”. Data la particolarità di tale nome si suppone che possa essere stato un omaggio, non troppo velato, alla professione più antica del mondo.
Una delle ipotesi narra infatti che il cocktail possa essere stato creato a Parigi e che fosse il drink favorito delle prostitute dei bordelli locali. Secondo una teoria più canonica fu invece il celebre Harry MacElhone dell’ Harry’s Bar di Parigi ad elaborare il drink. MacElhone fu padre di numerosi cocktail, alcuni dei quali attualmente inclusi nella lista ufficiale dell’Iba.
Alcuni credono che il cocktail nacque invece a Londra, ideato nel 1921 presso il bar dell’Hotel Berkeley della capitale inglese. Come spesso capita per molti cocktail anche per il Between The Sheets esiste una presunta invenzione durante l’epoca proibizionista statunitense. Secondo una fonte non citata, il drink nacque miscelando i distillati disponibili e cioè Gin e Cointreau, creando il precursore del cocktail, conosciuto come Maiden’s Prayer.
Boulevardier
€ 9.00

Boulevardier
45ml Bulleit Bourbon
30ml Bitter Campari
30ml Vermouth Rosso del Professore
Guarnito con zester d’arancia
Il cocktail Boulevardier nasce ufficialmente nel 1927 tra le pagine del celebre “Barflies and Cocktail” di Harry MacElhone. Il celebre barman di origini scozzese, emigrato negli Stati Uniti, fece ritorno nel vecchio continente, come altri barman, a causa delle conseguenze del proibizionismo.
Il cocktail viene però ideato da un altro emigrato dagli USA, lo scrittore e giornalista Erskine Gwynne. Lo scrittore fondò nella Parigi degli anni 20 la rivista The Boulevardier, ispirandosi al celebre New Yorker. L’Harry’s New York Bar di Parigi, oltre che uno dei locali migliori per il bere miscelato, era anche il ritrovo di molti emigrati dagli States. Si suppone che MacElhone e Gwynne idearono insieme il drink, o furono almeno vicendevoli fonti di ispirazione.
Casino
€ 9.00

Casino
40 ml Old Tom Gin Sylvius
10 ml Maraschino Luxardo
Succo di limone fresco
2 Dashes Orange Bitters
Guarnito con una Ciliegia al Marascino e un zester di limone
Il cocktail Casino ha il minor numero di informazioni sulla propria nascita e storia. L’unico fatto degno di nota è l’apparizione della ricetta del Casino nel ricettario “Recipe for mixed drinks” del lontano 1916. Tale libro fù redatto dal celebre Hugo Ennslin, bartender del bar dell’Hotel Wallick situato a Times Square, a New York City.
La presenza del drink nel ricettario ha fatto supporre fosse stato proprio barman Ennslin il creatore del drink, tesi rifiutata a priori per l’assenza di altre indicazioni in merito. Il nome stesso del drink è piuttosto generico, e potrebbe essere stato ispirato da una sala da gioco, ma anche ad una qualsiasi altra struttura avente un nome così comune.
Clover Club
€ 9.00

Clover Club
45 ml Gin Monkey 47
15 ml Sciroppo di lampone
15ml di succo di limone
Stillabunt
Guarnito con lamponi
Il cocktail nasce nei primi anni del ‘900 presso l’omonimo club di soli uomini, soliti a ritrovarsi nelle sale dell’Hotel Bellevue Stratford di Philadelphia; il club nacque qualche anno prima, probabilmente tra il 1882 ed il 1897.
Il drink viene citato in numerosi ricettari e manuali già dal 1908, mentre nel 1911 viene descritto dalle pagine del New York Time come un cocktail destinato ad un pubblico femminile.
Daiquiri
€ 9.00

Daiquiri
60 ml Rum bianco Diplomatico Planas
Succo di limone
2 Bar Spoon Sciroppo di zucchero
Il Daiquiri è un cocktail storico ed intorno ad esso esistono molte leggende. Daiquiri è il nome indigeno di una spiaggia vicino a Santiago de Cuba, alla quale approdò un marine statunitense nel 1889, durante la guerra Usa-Spagna, che si rifiutò di bere rum liscio, preferendo allungarlo con succo di lime e zucchero.
Nella stessa spiaggia esiste una miniera di ferro, e secondo altri fu l’ingegnere americano Jennings S. Cox a decretarne nascita e nome.
Il drink divenne popolare nel 1940, durante la seconda guerra mondiale, in cui Whisky e Vodka erano razionati, mentre il presidente Roosvelt attuò una politica di buon vicinato con i paesi latino americani, e da qui la facilità di acquisire Rum.
Il Daiquiri fu uno dei cocktail preferiti da Ernest Hemingway, reso celebre dalla frase “My mojito at La Bodeguita, my daiquiri at El Floridita”.
Dry Martini
€ 9.00

Dry Martini
60 ml Gin Ginepraio
10 ml Dry Vermouth di Torino Montanaro
Guarnito con olive o un peel di limone a scelta del cliente
Vi sono numerose ipotesi in merito alla nascita del cocktail forse più famoso del mondo; è risaputo però che il nome del drink non è legato al famoso marchio Martini.
La tesi più plausibile racconta che il cocktail fu creato da un tale Martini di Arma di Taggia, il quale servì per primo il drink nel 1910 a New York presso il Knickerbocker Hotel in onore di John D. Rockefeller.
Secondo altri il Dry Martini fu servito ancora prima, negli Usa, nella città californiana di Martinez, oppure a New Orleans dal barman Martinez, intorno alla fine del 1800.
L’ipotesi più antica narra che il barman Jerry Thomas nel 1860 servì il primo Dry Martini ad un cliente in viaggio verso la città di Martinez.
Gin Fizz
€ 8.00

Gin Fizz
45 ml Gin Martin Miller’s
Succo di limone
Sciroppo di zucchero
Splash di soda
Il Gin Fizz è senza dubbio il cocktail più famoso facente parte della tipologia dei “fizz”, che letteralmente significa “frizzante”, oppure “effervescente”.
Sembra che la definizione di Fizz venne per la prima volta pubblicata nella celeberrima “Jerry Thomas’s Bartender’s Guide”, redatta nel 1887, la quale conteneva sei ricette di cocktail della tipologia “Fizz”.
Il drink raggiunse l’apice della propria popolarità agli inizi del ventesimo secolo e sino al 1940, diventando una vera e propria specialità della casa nella città di New Orleans.
Hanky Panky
€ 10.00

Hanky Panky
45 ml Gin Martin Miller’s
45 ml Vermouth Rosso del Professore
7.5 ml Fernet
Guarnito con zester d’arancia
L'Hanky-Panky nasce da un'idea di Ada Coleman che iniziò come barista al Savoy Hotel nel 1903 e lo fece assaggiare a Sir Charles Hawtrey, del cui palato aveva grande stima. E il famoso attore esclamò: “Per Giove, questo è un vero Hanky Panky!” E da qual momento divenne il suo nome.
Potremmo tradurre l’espressione con “è una goduria”, infatti è un’espressione usata per descrivere quella che può essere un momento di piacere sia fisico e/o mentale.
L'Hanky Panky è una variazione del Martini Sweet , in quanto richiede gin e vermouth dolce , ma l'ingrediente segreto di Coley era il Fernet-Branca, un amaro digestivo italiano.
Aggiungendo un paio di spruzzi di questo elisir a base di erbe, lo ha trasformato in una bevanda completamente nuova.
John Collins
€ 8.00

John Collins
45 ml Gin Martin Miller’s
30 ml succo di limone
15 ml sciroppo di zucchero
60 ml Soda
Guarnito con una fetta di limone e una ciliegia al maraschino
Il cocktail può essere datato intorno al 1890, all’epoca in cui i fratelli Collins, John e Tom, prestavano servizio al Limmer’s old House di Londra. Fu in quel periodo che comparvero i due cocktail portanti i nomi dei barman. Il cocktail è infatti molto spesso confuso con il Tom Collins, nel quale la ricetta prevede l’uso di Old Tom Gin.
Tale confusione era presente anche in epoca pre-proibizionista, tanto che il medico britannico Morell Mackenzie sosteneva che John Collins avesse creato il Tom Collins, drink che fieramente aveva patria britannica. Il drink, unitamente al “fratello” Tom Collins, è uno dei più famosi cocktail facenti parte della tipologia dei Collins.
Secondo una antica fonte il John Collins era conosciuto alla nascita come Gin Punch, elaborato con Gin, succo di limone, soda e Maraschino. La tesi potrebbe avere solide radici, considerando che il Limmer’s di Londra era noto per il suo Gin Punch.
Last Word
€ 9.00

Last Word
22.5 ml Gin Professore
22.5 ml Green Chartreuse
22.5 ml Maraschino Luxardo
22.5 ml succo di lime fresco
Il Last Word fu creato negli anni ’20 al Detroit Athletic Club, negli Stati Uniti. Nonostante la sua popolarità iniziale, il cocktail cadde nel dimenticatoio durante gran parte del XX secolo, finché non venne riscoperto negli anni 2000 da bartender moderni che lo riportarono alla ribalta. Il suo sapore complesso e armonioso ha conquistato una nuova generazione di amanti dei cocktail.
Uno degli elementi distintivi del Last Word è l’uso del Chartreuse Verde, un liquore francese a base di erbe, che aggiunge una profondità aromatica unica al drink. La combinazione con il maraschino e il succo di lime crea un equilibrio perfetto tra dolcezza, acidità e note erbacee, rendendo il Last Word un cocktail estremamente bilanciato e piacevole da sorseggiare.
Manhattan
€ 9.00

Manhattan
50 ml Wild Turkey Rye Whiskey
20 ml Vermouth Rosso del Professore
1 dash Angostura
Guarnito con una ciliegia la maraschino
Il Manhattan è uno dei cocktail più conosciuti in tutto il mondo, ed è attorniato da una particolare fama che lo relega come drink “altolocato”.
Nacque nel lontano 1874 per mano di un barman che risulta essere anonimo, il quale lo elaborò in occasione di un ricevimento tenuto presso il Manhattan Club di New York City in onore del candidato alla presidenza degli Stati Uniti d’America SamuelJ. Tilden.
Tale party venne organizzato da Lady Jenny Jerome, moglie di Lord Randolph Churchill, Duca di Marlborough, genitori di colui il quale divenne in seguito Primo Ministro, Winston Churchill.
Il drink, essendo noto a livello planetario, viene spesso citato anche in film e serie televisive: nelle serie “Sex and the city”, “Will & Grace”, “The Simpsons” e nelle pellicole “Il colore dei soldi” e “A qualcuno piace caldo”.
Martinez
€ 9.00

Martinez
45 ml Gin Martin Miller’s
45 ml Vermouth Rosso del Professore
1 Bar Spoon Maraschino Luxardo
2 Dashes Orange Bitters
Guarnito con un zest di limone
La ricetta del Martinez è cambiata nel corso dei tempi, da quando fu inventato sino ad oggi. La prima pubblicazione del drink risale al 1884 su “The modern bartender” , di O. Byron, la cui ricetta prevedeva Jenever invece del Gin e due tipologie di Vermouth. Successivamente venne introdotto il Gin: esso si trova nella ricetta presente su “Cocktail: how to mix them” di R. Vermiere. La ricetta definitiva è considerata quella di Harry Craddock, presente sul “The Savoy cocktail book”.
martinez-drink
Il cocktail Martinez ha origini comuni con il Martini Dry, altro grande classico della miscelazione. Alcuni sostengono che durante l’evoluzione del bartending, i due cocktail fossero per un periodo il medesimo drink. In passato il Martinez venne accostato anche al Manhattan , pur conservando un gusto più secco.
Mary Pickford
€ 8.00

Mary Pickford
45 ml White Rum Diplomatico Planas
45 ml Succo d'ananas
7.5 ml Maraschino Luxardo
5 ml Sciroppo di Granatina
ll cocktail è un evidentissimo omaggio a Mary Pickford, all’anagrafe Gladys Smith, celebre attrice americo-canadese dell’epoca del film muto, vera icona dei primi anni 20 dello scorso secolo. L’attrice venne riconosciuta come personalità molto influente dell’epoca, tanto da essere ribattezzata come “the american sweetheart”. Mary Pickford, insieme a Charlie Chaplin, fondò la United Artists.
Il cocktail Mary Piackford è riconosciuto come drink dell’era proibizionista. Fu infatti creato a Cuba dietro al banco del bar dell’ Hotel Nacional de Cuba di L’Havana nel 1920 da un barman che fuggì dagli Usa, in contrasto con le leggi molto restrittive vigenti all’epoca.
Il barman dovrebbe essere Eddie Woelke, già creatore del cocktail El Presidente. Secondo un’altra fonte fu invece il barman Fred Kaufmann a preparare per primo il drink, quando Mary Pickford, Charlie Chaplin e Douglas Fairbanks fecero una visita nella capitale cubana.
Monkey Gland
€ 8.00

Monkey Gland
45 ml Gin del Professore
45 ml succo d'arancia
1 cucchiaino di Assenzio
1 cucchiaino di sciroppo di granatina
Il Monkey Gland sembra sia stato elaborato dal celebre Harry MacElhone, barman dell’ Harry’s New York Bar di Parigi, padre di altri famosi drink divenuti dei classici come il Bloody Mary, il Sidecar ed il White Lady.
Secondo altre ipotesi la sua ricetta venne definitivamente perfezionata da Harry Craddock, barman dell’American Bar del Savoy Hotel di Londra.
Tutto ciò accadde nel 1920, mentre tre anni dopo un articolo del Washington Post individuava in Frank Meier, del Bar del Ritz Hotel di Parigi, il vero padre del drink.
Il nome del cocktail significa “ghiandole di scimmia” e tale appellativo si riferisce ai testicoli del mammifero, in onore del controverso chirurgo russo Serge Voronoff, il quale negli anni 20 teorizzava il trapianto di testicoli di scimmia nell’uomo.
La pratica, approfondita da esperimenti condotti nella sua villa di Ventimiglia, voleva considerarsi come una sorta di elisir di lunga vita atto al riacquisto del vigore maschile: è probabile che un argomento del genere fosse dibattuto anche nell’ambiente del bar, e da tale contesto nacque probailmente il nome del cocktail.
Curiosamente al Dottor Voronoff è dedicato un piatto francese, il filetto alla Voronoff, che si creda afrodisiaco; il piatto fa infatti parte della cosidetta “cucina erotica”.
Negroni
€ 9.00

Negroni
30ml Gin Monkey 47
30ml Bitter Campari
30ml Vermouth del Professore
Guarnito con una fetta d’arancia
Il cocktail Negroni è indubbiamente uno dei drink più noti al mondo e con una storia molto affascinante. Il drink è stato protagonista di due libri scritti dall’esperto barman fiorentino Luca Picchi.
Il Negroni deve il proprio nome al conte Camillo Negroni il quale nei primi decenni del secolo scorso era solito ordinare un americano con aggiunta di Gin al barman Fosco Scarselli presso il Caffè Casoni di Firenze.
Il noto drink presenta numerose varianti, alcune molto famose, come il Negroni sbagliato, ideato dal barman Mirko Stocchetto presso il bar Basso di Milano, o il Cardinale, che presenta il Vermouth Dry invece del classico rosso; nella versione classica del drink viene utilizzato il Carpano.
Old Fashioned
€ 9.00

Old Fashioned
45ml Bulleit Bourbon
1 zolletta di zucchero
Poche gocce di Angostura
Guarnito con una fetta d’arancia
Il cocktail Old Fashioned è un classico del bar ed è sempre stato incluso in tutti i ricettari Iba, dal 1961 sino ad oggi. Sembra che il proprio nome derivi dal tipo di bicchiere nel quale viene servito, e non viceversa.
La prima traccia del cocktail è disponibile nel celebre “Jerry Thomas’ Bartenders Guide” del 1862 con il nome di Old Fashioned Holland Gin Cocktail. Probabilmente l’Old Fashioned venne creato dal barman del Pendennis Club di Louisville, nel Kentucky, in onore del colonnello James E. Pepper. Il colonnello fu un noto distillatore di Bourbon, tra il 1880 ed il 1881, che riportò la ricetta di un cocktail bevuto presso il bar del Waldorf Astoria Hotel di New York City.
E’ curioso riportare un articolo datato 1880 pubblicato sul Chicago Daily Tribune, secondo il quale il candidato democratico alla presidenza Usa Samuel Tilden avrebbe organizzato un “ritiro” in cui, tra gli altri, sarebbero stati serviti degli Old Fashioned Cocktail.
Porto Flip
€ 8.00

Porto Flip
15ml Stravecchio
45ml Porto Rosso
Stillabount
Spolverata di Noce Moscata
Il Porto Flip ha un’origine molto incerta e quasi certamente assai datata nel tempo; una fonte citata da molti lo colloca addirittura nel 1695, anno in cui il termine “flip” venne inserito nell’Oxford Dictionary.
E’ molto più probabile che il drink abbia un tale nome per rendere il significato di “schiuma di Porto”, e cioè grazie all’evidente presenza schiumosa che assume il drink.
Il Porto Flip viene menzionato nel 1862 nel manuale “How to Mix Wines”: esso è l’unico drink facente parte della lista ufficiale Iba ad avere come ingrediente il pregiato vino portoghese.
Il cocktail è considerato un drink energetico, come Golden Dream e Grasshopper, e rientra nella categoria dei Flip, cocktail a base di uovo e dalla consistenza spumosa.
Il drink presenta numerose varianti, tra le quali il Prairie Oyster, a base di salsa worchester, noto per essere un buon lenitivo ai sintomi post sbornia.
Sidecar
€ 8.00

Sidecar
50ml Cognac Martell VS
20ml Triple Sec
20ml succo fresco di limone
Il cocktail, come presumibile, deve il suo nome al noto mezzo di trasporto composto da una motocicletta ed una carrozzina.
La leggenda affida la paternità del drink a Harry MacElhone, celebre barman e proprietario dell’Harry’s Bar di Parigi il quale, nel 1920, decise di dedicare il cocktail ad un eccentrico signore che irruppe nel suo bar in sella ad un sidecar.
Un’altra leggenda, meno accreditata, narra semplicemente di un capitano dell’esercito che era solito andare al bar proprio con un sidecar, durante gli anni della seconda guerra mondiale.
Stinger
€ 8.00

Stinger
50 ml Cognac Martell VS
20 ml White Crème de Menthe
Guarnito con foglie fresche di menta
Le origini dello Stinger sono incerte, come la maggior parte dei cocktail, che parrebbero risalire almeno allo scorso secolo, e sembra risalgano addirittura alla fine dell’800, in cui compare un drink dalla ricetta molto simile in un ricettario del 1892.
In seguito vennero stilate altre ricette, tutte molto simili tra di loro, che possono essere ricondotte alla attuale versione del cocktail.
Lo Stinger ebbe un clamoroso successo al tempo del proibizionismo Usa data la peculiarità tipica della Creme di Menthe di coprire altri sapori ed odori.
In merito alla Creme de Menthe secondo alcuni è possibile utilizzare sia la classica che la bianca (quest’ultima prevista nella ricetta ufficiale) essendo solamente l’aspetto a cambiare, non alterando il sapore del drink.
Lo Stinger è citato in numerose pellicole cinematografiche come “The Bishop’s wife” (“la moglie del vescovo”) con Cary Grant, “High society” (“alta società”) con Frank Sinatra e Bing Crosby, “Diamonds are forever” (“una cascata di diamanti”) con Sean Connery, “The apartment” (“l’appartamento”) con Jack Lemmon e “Gorky park” con William Hurt.
Tuxedo
€ 9.00

Tuxedo
30 ml Gin Sylvius
30 ml Dry Vermouth di Torino Montanaro
1/2 Bar Spoon Maraschino Luxardo
1/4 Bar Spoon di Assenzio
3 spruzzi Orange Bitters
Guarnito con zest di limone
Il Tuxedo è un cocktail nato negli Stati Uniti, paese nel quale con lo stesso termine si usa definire anche lo smoking, il classico ed elegante abito da cerimonie per uomo, che non ha nessuna attinenza con il drink.
Probabilmente il nome del drink è derivato dal Tuxedo Park, un country club del New Jersey fondato nel 1885 e frequentato da facoltosi uomini di affari, molti dei quali newyorkesi. Esiste la possibilità che fu un membro del club, Pierre Lorillard IV, noto imprenditore di tabacco, a suggerire il nome per il cocktail.
Una teoria accredita la paternità del drink al barman Harry Johnson, che vide la sua ricetta presente nel Bartender Manual del 1882.
Il mitico Jerry Thomas reputò il drink come Fancy Martini, mentre il cocktail subì delle ulteriori rivisitazioni nel corso del ventesimo secolo, alcune delle quali per mezzo di bartender molto noti.
Whisky Sour
€ 8.00

Whisky Sour
45 ml Bulleit Bourbon
25 ml succo di limone fresco
20 ml sciroppo di zucchero
Stillabunt
Guarnito con zest d’arancia
Il cocktail viene preparato in versione classica, servito nella coppa cocktail, oppure on the rocks, in un old fashioned; quest’ultima versione è forse la più richiesta e più facile da osservare nei bar.
La paternità del cocktail è attribuita a Elliott Stubb nel 1872; questa fonte viene dichiarata da una storia prodotta nel 1962 dalla Universidad de Cuyo, in Argentina, che cita un quotidiano peruviano, El Comercio De Iquique, secondo il quale il signor Stubb, sbarcando nella città di Iquique, decise di miscelare il whisky con un prodotto locale, il limon de pica.
Questa ipotesi perde credibilità se si considera che il drink viene menzionato nel celebre “The bartender’s guide: how to mix drinks” di Jerry Thomas, pubblicato nel 1862.
In questa ottica si potrebbe far risalire il cocktail alla antica pratica marinaria britannica di preparare bevande che potessero mantenersi durante i lunghi viaggi in nave, e a prevenire i malanni legati alle condizioni disagiate di vivere per lunghi periodi sulla nave.
White Lady
€ 9.00

White Lady
40 ml Gin Monkey 47
30 ml Contreau
20 ml succo di limone fresco
Il cocktail è stato probabilmente creato dal grande barman Harry MacElhone, padre dei famosi cocktail ufficiali IBA Bloody Mary, Sidecar, Monkey Gland e French 75, anche se la prima traccia scritta del drink risale al celebre ricettario “The Savoy cocktail book” di Harry Craddock.
In realtà sono molti i paesi che si contendono la paternità del cocktail, tra i quali gli Stati Uniti, secondo i quali il drink fu creato in onore della diva Ella Fitzgerald.
In Francia si sostiene che il White Lady sia un omaggio all’opera “La Dama Invisible” di François-Adrien Boieldieu.
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